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Storia • History


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Storia dello Shogi

Lo Shogi trae origine dai giochi indiani (III – VI secolo d.C.) Chaturanga (per 2 giocatori) e Chaturaji (per 4 giocatori). La differenza tra i due giochi non è chiara ma ipotizzata. Si suppone che il Chaturaji comprendesse una componente d’azzardo dovuta all’uso dei dati.

Il Chaturanga si è diffuso dall’India verso la penisola indocinese mantenendo le proprie caratteristiche “estetiche” (tavola 8×8, pezzi scolpiti e posti nelle caselle) ma adattandosi comunque alle peculiarità culturali locali: Sittuyin (Myanmar), Makruk (Thailadia).

Verso occidente un analogo percorso ha dato vita a: Shatranj (Persia) e Scacchi (Occidente).
Più a nord dell’India il gioco ha trovato analogo successo ma differenti caratteristiche “estetiche” (tavola 9×10, pezzi scritti all’incrocio delle caselle): Xiangqi (Cina) e Janggi (Corea).

Il percorso degli scacchi in Giappone è dibattuto. Si suppone che il gioco arrivi in Giappone in un ampio periodo compreso tra il VI secolo fino addirittura al XI secolo. Il gioco viene accolto nel Paese del Sol Levante e diviene popolare con numerose varianti per pezzi, dimensioni delle tavole e regole. Alcune versioni sono estremamente grandi e con numerosi pezzi. In taluni casi si suppone che non siano vere versioni da gioco ma versioni artistiche.

Nel periodo Edo (1603-1868) lo Shogi viene ufficializzato dallo Shogunato e diviene una professione con stipendi ai Maestri. La Corte diviene teatro di partite tra Maestri culminando nella tradizione annuale del O-Shogi del 17 novembre che si tramanda oggi nella Giornata dello Shogi.

Il passaggio dall’era Edo all’era Meijin (1868-1912) modifica i rapporti tra potere e giocatori. Da gioco d’élite, grazie alla stampa, si diffonde maggiormente nella popolazione. La Tokyo Shogi Renmei (1924) testimonia la crescita di polarità del gioco anche all’esterno dei limitati ambiti della Corte. Con la Tokyo Shogi Renmei e la successiva evoluzione in Nihon Shogi Renmei inizia l’autentica professionalizzazione del gioco. Il Meijin (Maestro) diventa un titolo “premio” e viene assegnato al vincitore di un torneo. Al Meijin (名人) seguono altri prestigiosi titoli: Ryūō (竜王), Kisei (棋聖), Ōi (王位), Ōshō (王将), Kiō (棋王), Ōza (王座), Eiō (叡王).

Lo Shogi, anche grazie allo sviluppo di piattaforme di gioco online, si è ampiamente diffuso oltre i confini del Giappone. Online si possono trovare numerosi giocatori, tra le nazionalità più attive si possono rilevare (in ordine alfabetico): Bielorussia, Brasile, Cina, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Russia, Stati Uniti d’America, Ucraina.

Bisogna infine ricordare, per quanto riguarda l’arrivo dello Shogi in Italia, il ruolo centrale e unico dell’Associazione Italiana Shogi a partire dal 1999.

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